Latina-Avellino, Di Donato: "La squadra ha dei limiti ma l'arbitro ha indirizzato la gara"
Le parole del tecnico del Latina, Daniele Di Donato, al termine della gara contro l'Avellino persa per 5-0, valida per la prima giornata di ritorno del girone C di Serie C 2023/24, raccolte da Tuttolatina.com.
Al di là degli episodi, la squadra sembra non reagire alle avversità
"Questo è un limite della squadra. La partita di oggi è stata indirizzata, è inutile girarci intorno. Eravamo partiti bene, poi abbiamo fatto un errore madornale sul primo gol. Sul secondo gol ci hanno dato un rigore con l'avversario che è caduto come un fantasma, lì abbiamo perso la partita perché dopo l'ennesimo episodio a sfavore, ed iniziano ad essere veramente tanti, la partita è stata indirizzata dall'arbitro e noi non siamo stati lucidi. Ci siamo innervositi, siamo andati fuori da ogni logica, poi c'è stato anche l'episodio del portiere perché quando ti deve andare tutto storto ti va tutto storto. Sicuramente Cardinali poteva fare diversamente in quella circostanza ma è tutta la squadra che ha dei limiti che deve superare. Io non mi lamento degli arbitri, però ci danno sempre rigori contro inesistenti e diventano tanti. Anche oggi l'episodio ha condizionato la partita, non lo dico per giustificare la prestazione che è stata insufficiente".
Gli errori sui gol però sono evidenti
"Sono errori di scelte, anche sul primo gol. Questo è un limite che ci portiamo dall'inizio e dobbiamo lavorare. Ora dobbiamo resettare tutto, capisco il malcontento e la negatività, però penso che dobbiamo lavorare e stare zitti. Questo mese è stato pesante e i ragazzi devono essere bravi a fare quadrato. Abbiamo un campionato da portare a termine, l'obiettivo nostro era quello di migliorare la classifica dello scorso anno e dobbiamo avere quell'obiettivo bene a mente. Per farlo dobbiamo cominciare a pedalare tanto".
Come si viene fuori da questa situazione?
"Ai ragazzi ho detto che non ho bisogno dei calciatori ma degli uomini. Si devono buttare nel fuoco per questa maglia. Dobbiamo solo lavorare, accettare le critiche così come ci siamo presi gli applausi e ribaltare questa situazione. Il calcio è bello perché ogni settimana ti mette davanti un esame. In questi anni ci siamo passati tante volte, l'unica medicina è il lavoro e ritrovare l'entusiasmo".
Il mercato?
"Ci penserà la società, io devo trovare la medicina per uscire da questa situazione e devo lavorare con i giocatori che ho e di cui non mi sono mai lamentato. L'importante è avere tutti al completo perché questo ci permette di allenarci con un'intensità diversa".
Il mercato può essere un problema anche in uscita?
"Per questo ho detto che ho bisogno degli uomini. Questo è un mese stressante, è facile andare via e io ho bisogno di uomini che ci permettano di uscire da questa situazione. Il campanello d'allarme c'è ma c'è tempo per uscire da questa situazione".
La linea a tre alle spalle di Fabrizi?
"Avevo chiesto alle ali di andare sui braccetti, eravamo anche partiti bene nei primi minuti. Abbiamo preso due gol sui primi due tiri dell'Avellino, che fino a quel momento non aveva mai neanche passato la metà campo. Sul 2-0 dovevamo restare in partita perché le partite non sono chiuse, lo abbiamo dimostrato anche noi con il Monopoli, quando sul 3-0 abbiamo rischiato di pareggiare".
Paganini è entrato negli spogliatoi senza maglia, cosa è successo?
"Non lo so sinceramente. I tifosi ci hanno chiamato sotto e dobbiamo accettare i fischi. Il pubblico ci è sempre stato accanto, amano questa maglia. Gli allenatori e i giocatori passano ma il Latina rimane per sempre, è giusto che i tifosi siano arrabbiati e delusi. Cercheremo di far ricredere la gente, rimboccandoci le maniche".