Un Latina ancora incerto su cosa fare in questo campionato
Da Cava de’ Tirreni torna un Latina sconfitto, poco o niente convincente e con una classifica che lo relega ai margini della zona play-out. Ci si aspettava di più dai nerazzurri, anche se le avvisaglie non erano mancate nemmeno nel confronto interno con il Messina, laddove gli uomini di Padalino si erano espressi soltanto a sprazzi, concedendo ai siciliani la possibilità di ottenere il primo punto in trasferta oltre che la soddisfazione di una buona prestazione.
Padalino in terra campana ha abbandonato il 4-3-1-2 per tentare la carta del 3-5-2, con Crecco e Ercolano esterni inizialmente proposti a piedi invertiti e Ndoj al centro della mediana completata da Riccardi e Di Livio. Un cambiamento legittimo, perfino auspicabile, che non ha però dato i frutti sperati.
In difesa Vona ha inizialmente sofferto la posizione di centrale per poi riprendersi in modo egregio in corso di partita, cosa che non è riuscita a Berman, a malpartito nel ruolo di braccetto, infilzato più volte dal vivace Sorrentino. Meglio sul versante opposto Cortinovis al netto dell’evidenza che la Cavese ha battuto con meno frequenza la fascia destra.
Le perplessità maggiori le ha però suggerite il centrocampo che ha mandato all’aria il disegno tattico di Padalino. Il reparto non ha trovato continuità, si è smarrito in fase di finalizzazione. Ndoj non è ancora al meglio e lo si è visto, ha bisogno di minutaggio ma concederglielo ha al momento un prezzo troppo alto per l’attuale versione del Latina. Poco più convincente la prova di Di Livio che, come gli era già successo con il Messina, si è acceso soltanto a intermittenza, alla ricerca non tanto di una posizione quanto di un ruolo. Bocciatura piena per Ercolano che, proprio come la scorsa stagione, in avvio di campionato stenta a ritrovarsi, poco efficace com’è in fase di proposizione, per poi risultare imbarazzante in copertura con un paio di palloni velenosi persi in impostazione della manovra. Da salvare la partita di Riccardi: si è dato un gran da fare, garantendo copertura e nel contempo gli strappi che gli si richiedono per avanzare la linea a ridosso delle punte, tra i pochi a tentare la conclusione a rete. Troppe volte è finito però nella rete del pressing avversario, tradito dalla scarsa inclinazione di Bocic e Capanni nel dettare la profondità.
Il reparto di mediana ha convinto soltanto nel momento in cui è riuscito a rimanere alto, impedendo alla Cavese di uscire dal proprio centrocampo. Un atteggiamento che ha potuto però reggere a tratti, costretto come è stato a trovare riparo da una eccessiva esposizione alle ripartenze degli avversari. E non è che gli innesti di Petermann e Improta abbiano portati chissà quali benefici.
Il margine per ulteriori test si sta riducendo con l’avanzare della stagione e il Latina appare ancora incerto su cosa e come essere attore del campionato.