ESCLUSIVA TL- Guerra:"Latina ottima squadra, a Picerno la voglia di superarsi sempre"
L’AZ Picerno continua a sorprendere, confermandosi una delle realtà più interessanti della stagione. La squadra lucana si presenta alla sfida del Francioni contro il Latina in un ottimo stato di forma, con una classifica che sorride e un’identità di gioco ben definita. Tra i volti simbolo di questa cavalcata c’è Walter Guerra, veterano e colonna portante della leonessa rossoblù, con ben 169 presenze, 6 gol e 15 assist all’attivo. L’esperto terzino, legato al Picerno da sei anni di crescita e successi, ha condiviso con noi, in esclusiva per TuttoLatina.com, la sua analisi sul momento della squadra e sulla sfida contro i nerazzurri.
La classifica per voi sorride, come sta andando questa nuova stagione con i colori del Picerno?
“Siamo contenti perchè anche quest’anno stiamo facendo valere le nostre qualità sul campo. Anch’io, come tutta la squadra, vivo un ottimo momento. La nostra è sempre una crescita continua, personale e di squadra”.
Picerno come piazza non ha le pressioni e l’ambizione di club più blasonati nel girone. Come si fa a restare negli anni lì in alto?
“Secondo me per arrivare a star lì c'è bisogno di tanto lavoro. È vero che non siamo il Trapani, l’Avellino, il Catania di turno, ma è anche vero che qui c'è un'organizzazione e una società che non è seconda a nessuno. Questo è il mio sesto anno, e secondo me alla base di tutti questi traguardi c'è tanto lavoro e sicuramente competenza da parte della società. La voglia di superarsi sempre è ciò che fa la differenza in un campionato del genere”.
Sei uno dei simboli del primo Picerno tra i professionisti da anni. Cosa ti ha spinto a restare qui?
“Sin da subito mi sono trovato bene. La società mi ha voluto e ciò mi ha spinto a continuare insieme, non ho mai pensato di dover cercare nuove strade. Poi, come dicevo prima, è stata una crescita costante. Non vedevo un motivo per andare via, anzi mi sono sempre sentito parte integrante di questa grande famiglia. Per questo ho sempre avuto stimoli nuovi per cercare di fare bene e dare tutto me stesso a questa piazza”.
Il "Curcio", il vostro campo, si è rivelato un po' il vostro fortino, sia negli scorsi anni sia in questo avvio. In trasferta, invece, avete faticato un po' di più. Ti sei dato una spiegazione? O è stato più un calo fisiologico?
“Secondo me il "Curcio" è sempre stato il nostro punto di forza, perché allenandoci su una superficie come quella e conoscendo bene le dimensioni, siamo avvantaggiati rispetto a chi arriva qui. Il calo che abbiamo avuto il mese scorso, secondo me, è stato fisiologico, non legato al fatto di giocare in trasferta. Però sicuramente c'è voglia di migliorare anche il rendimento fuori casa”.
Il Latina al contrario in casa fatica e in generale sta vivendo una stagione difficile. Che inside nasconde la prossima sfida?
“A mio avviso, per l'organico che ha, la classifica del Latina non è veritiera. È un’ottima squadra e, come noi negli anni, ha fatto sempre grandi campionati, centrando negli ultimi anni i playoff. È una squadra che avrà voglia di riscattarsi dopo un periodo negativo, e per questo serviranno ancora più cattiveria e fame per affrontarli”.
Che idea ti sei fatto di questo girone C?
“Sicuramente è un campionato difficile. Il Benevento sta facendo un grande torneo, ma nel giro di 5-6 punti ci sono dieci squadre, noi inclusi. È un campionato molto livellato verso l’alto. Appena perdi una partita, rischi di trovarti fuori dai playoff. È ancora presto per dire chi farà un certo tipo di campionato, vista la classifica”.
In questo campionato avete cambiato qualche pedina, soprattutto in attacco, ma continuate a segnare con tanti uomini diversi. È merito di Tomei o anche dei senatori che fanno sentire i nuovi a loro agio?
“Inserirsi subito in un nuovo contesto non è mai facile, ma con il mister Tomei si è data continuità al percorso degli ultimi due anni. Giochiamo un calcio propositivo, che permette di portare tanti uomini in avanti e andare a segno. Sicuramente è merito anche del gruppo che è qui da tanti anni, come i vari De Ciancio e Allegretto, oltre a noi più esperti. Alla base di tutto c’è grande umiltà, e chi arriva si sente subito a proprio agio, avendo la possibilità di fare bene”.
A distanza di sei anni, pensi di essere cambiato come giocatore?
“Mi sento molto cresciuto, anche sotto l'aspetto offensivo Ho giocato tanto e mi sono evoluto nel corso del tempo. Il calcio si evolve e c’è sempre da imparare e migliorare per essere sempre più completi”.
Sei diventato un simbolo di questa squadra. Cos'è per te Picerno, non solo come squadra ma anche come ambiente?
“Ormai mi sento a casa. Vivo a Picerno, sento ogni giorno il calore dei tifosi e delle persone del posto. È un motivo d’orgoglio per me rappresentare questo paese in campo”.
Se ti dovessi chiedere un obiettivo personale per questa stagione, quale sarebbe?
“Il mio obiettivo, come quello della squadra, è di migliorare rispetto agli ultimi due anni, che ci hanno già visto protagonisti in maniera positiva”.