Un Latina ancora migliorabile ma finalmente vincente

Dal 1992 è collaboratore de “Il Messaggero”, dal 2009 collabora con la “Gazzetta dello Sport”. Inizia scrivendo di baseball, poi cede ai tentacoli del calcio.
11.11.2024 10:00 di  Vincenzo Abbruzzino   vedi letture
Un Latina ancora migliorabile ma finalmente vincente

Era dal 30 marzo che non uscivo dal Francioni con un sorriso sulle labbra. Oltre sette mesi senza un successo interno, una eternità. Per farmi felice al Latina sarebbe stato sufficiente pure una vittoria stiracchiata e invece Di Livio e compagni hanno condito la conquista dei tre punti con una prova convincente, addirittura inebriante (il mio entusiasmo è forse l’effetto della lunga astinenza?).

I giocatori ci hanno messo la testa, le gambe e il cuore ma checché ne dica lo stesso Boscaglia, quella con il Sorrento è stata la vittoria del tecnico siciliano, è stato il successo di un disegno tattico pensato per sopperire all’assenza di un reparto offensivo degno di questo nome. Non è un caso che nelle pagelle dei quotidiani della domenica l’unico a meritare l’insufficienza sia stato Bocic, la sola punta schierata da Boscaglia nel 4-3-2-1 proposto contro il Sorrento.   

Non è sull’attaccante che ha incentrato il suo gioco il Latina, non ha cercato la profondità se non in una, due occasioni, non ha avuto come riferimento il suo attaccante. Considerate le difficoltà in fase di realizzazioni accusate fin qui, bisognava trovare una soluzione tattica che portasse in area quanti più giocatori possibili. Così è stato. Boscaglia ha creato densità nell’area del Sorrento, come ha poi confermato nel dopopartita: «L’intento era fare un quattro più uno in area. Un concetto che la squadra però doveva applicare anche in fase di contenimento. E così è stato».

Crecco in nessuna delle due occasioni in cui ha segnato era in realtà il destinatario del traversone da cui è scaturito il gol. L’ex Lazio è arrivato alla conclusione perché è andato a riempire l’area nella porzione più esterna. Una zona dell’area resa meno difendibile dalla densità creata al centro dell’area dai nerazzurri. In occasioni della prima rete, in area ci sono ben 6 maglie nerazzurre e il tocco che fa schizzare il pallone verso il secondo palo è di Di Renzo, un difensore. Anche in occasione del raddoppio, in area i nerazzurri sono 3 (contro 5 giocatori del Sorrento) e il pallone di Ercolano è per Ciko non per Crecco che però va alla battuta vincente perché è andato ad occupare l’area laddove gli è stato possibile intercettare la corta respinta della difesa ospite.

Il resto, come detto, lo hanno fatto i singoli con una prestazione di ottimo livello e penso naturalmente a Crecco, ma anche a Ndoj, vittima di un abbaglio dell’arbitro, a Petermann, al sempre affidabile Di Livio e al sorprendente Riccardi, che ha offerto una prova gagliarda in un momento in cui la partita poteva virare negativamente per i nerazzurri. Buona anche la prestazione della difesa. «Si deve migliorare, non mi sono piaciute diverse cose», ha commentato in sala stampa Boscaglia.

Ha sicuramente ragione, ma per una volta a me sta bene anche questo Latina, migliorabile ma vincente.