Tre vittorie di fila e gli spunti di riflessione sul mercato in uscita
Tre successi, uno di fila all’altro e, come se non bastasse, tutti e tre ottenuti nei confronti di avversari con cui prima del nuovo anno condivideva le posizioni play-out. Il Latina respira, getta le fondamenta per un futuro forse meno tribolato (chissà?) e perpetua una delle caratteristiche più affascianti del gioco del calcio: la stranezza, l’imprevedibilità. Perché è davvero strano che in un amen (tre partite) il Latina si ritrovi da una posizione che faceva temere per la sua permanenza nella categoria, ad una posizione, oggi, che lo piazza ad appena tre punti dalla zona play-off. Una mutazione così rapida da paradossalmente non rendere del tutto tranquilli e fa bene Boscaglia a dichiarare: «Non abbiamo fatto ancora nulla». Con la stessa velocità con cui è salito, il Latina può infatti ridiscendere, è bene averlo a mente e limitare al momento entusiasmo e aspettative future.
Contro la Turris ancora una volta il Latina si è schierato con il 4-2-3-1 che a questo punto diventa il suo modulo tipo: i nerazzurri orchestrano il gioco con un centrocampista di costruzione (Petermann) e uno di rottura (Gallo), sostenendo l’attacco con tre uomini che trequartisti non sono ma che uniscono alle caratteristiche offensive, una certa capacità di copertura o perlomeno sono in grado di sporcare l’impostazione dell’avversario di turno. Ben si comprendono allora le operazioni di mercato fin qui portate a termine, in particolare riguardo gli arrivi di Gatto, giocatore chiamato a dare equilibrio e copertura alla mediana, e Ciciretti, che domenica ha dato sfoggio di sé anche in posizione centrale, alle spalle di Ekuban, raccogliendo al meglio il testimone di Ndoj, le cui qualità tecniche troppo spesso si ritrovano frenate da una esuberanza nervosa che porta puntualmente al cartellino giallo e quindi al pericolo espulsione. Avendo ben chiaro questo quadro, le considerazioni che ne conseguono rendono meno solide del passato le posizioni di Riccardi e, in misura minore, di Di Livio. Boscaglia ha assicurato anche di recente che entrambi resteranno a Latina, ma le sue scelte inducono a pensare altro e alla luce di quanto visto contro la Turris la duttilità di Di Livio si fa preferire alla poca continuità di Riccardi.
Si fa più chiaro anche il quadro in difesa, destinata a un nuovo assetto dopo il tesseramento di Crescenzi, giocatore di riconosciuta esperienza. Vedremo se nelle intenzioni di Boscaglia, Crescenzi sarà chiamato a fare da chioccia a Di Renzo oppure con Vona andrà a formare una coppia di centrali di grande esperienza. Sullo sfondo rimane Berman che con Crescenzi potrebbe trovare quella compatibilità tecnico-tattica mai pienamente avuta con Di Renzo e Vona, così da evitare di finire suo malgrado sul mercato.