Un Latina generoso e in continuo mutamento, con un Riccardi al top
Il Latina è sempre generoso nell’offrire spunti per una lettura tattica delle proprie partite. Segno della duttilità garantita da buona parte dei giocatori nerazzurri e della “visione” di un ispirato Di Donato.
Parlare del Latina è parlare di un qualcosa in continuo mutamento e trasformazione, i commenti di oggi, in tema di tattica, saranno probabilmente carta straccia domani. Il Latina ci ha abituati a questo: può essere protagonista di prove di ottimo spessore, come lo è stata la vittoria di Foggia (1-2), come di inattesi tonfi, e il riferimento è alla sconfitta interna con il Picerno (0-3). Non è questione di continuità.
Mutare continuamente la propria veste tattica finisce con il confondere perfino la critica che pure, per professione, dovrebbe essere avvezza a dipanare la struttura di un confronto. E così, per rimanere alla prova in terra di Puglia, nel tradurre in modulo lo stare in campo del Latina c’è chi ha visto un 3-5-2 con Del Sole quinto e Riccardi interno, chi il 3-4-2-1 con Del Sole e Riccardi a supporto di Mastroianni, chi direttamente il 3-4-3.
Di mio ho apprezzato un modulo in continuo divenire, con Riccardi e Del Sole appiattiti sulla mediana quando c’era da mettere in difficoltà il centrocampo dei satanelli rabberciato dagli infortuni, salvo poi salire con gli stessi Riccardi e Del Sole quando c’era da attaccare spazi e avversario. Ne è una dimostrazione l’azione che ha portato al gol del vantaggio nerazzurro, nato da una trascinante iniziativa per vie centrali di Riccardi che parte ben prima della linea di centrocampo, mentre Mastroianni al solito sta scalando verso la metacampo e Del Sole si lancia immediatamente nello spazio lasciato libero sulla destra.
Una simile disposizione ha permesso al Latina, come già aveva fatto per gran parte della prima frazione con il Picerno, di conquistare facilmente l’area avversaria, di attestarsi con piglio oltre la trequarti. Una capacità che però ancora stenta a trovare (e qui Di Donato avrà da lavorare) la misura del traversone, l’appoggio, la finalizzazione.
In ultimo c’è da sottolineare la superba prova di Riccardi, per distacco il migliore in assoluto della serata foggiana. La sua prestazione ha segnato un punto di discontinuità rispetto alla prova con il Picerno unitamente all’impiego di Cittadino, chiamato da Di Donato a reinterpretare il ruolo di centrale all’interno di un progetto tattico che è difficile rubricare come il classico 3-5-2. A Foggia quando la mediana si è disposta a due, Cittadino e Di Livio hanno garantita una robusta opera di interdizione consentendo a Riccardi di godere di quella libertà di posizione e di inventiva che è stata alla base della maiuscola prestazione dell’ex romanista e del successo nerazzurro.
Un’ulteriore variante tattica a disposizione di Di Donato.