Latina, con il Giugliano i soliti errori di una squadra con poca classe
Che si può dire sulla sconfitta, la quinta interna, del Latina al cospetto del non trascendentale Giugliano (0-1)? Poco di nuovo, molto del già detto. Per dirla con una formula trita e ritrita, potremmo dire che siamo alle solite, che dopo due partite così e così, i nerazzurri sono ricaduti nelle solite incertezze, proponendo un gioco evanescente, per nulla concreto. Tanto possesso palla non è valso ai nostri portacolori un solo tiro in porta, una occasione che sia una, a meno che non si voglia considerare tale la palla offerta da Paganini a Fella, goffamente ciccata.
Contro il Giugliano la sconfitta trova il suo motivo principale nei tempi e nella velocità di gioco delle due squadre: gli ospiti hanno giocato a uno, due tocchi mentre il Latina s’è perso nel suo giro palla, senza costrutto.
Con meno frequenza rispetto a Caserta, ma anche questa volta il Latina ha provato ad impostare la manovra dal basso. Lo ha fatto pure una volta in svantaggio e questo è un nonsense, e soprattutto lo ha fatto a giri bassissimi facilitando il posizionamento degli avversari piuttosto che le imbucate dei propri giocatori più avanzati, oltretutto incapaci di dettare la profondità. Facciamocene una ragione, così va il calcio oggi, questo è il verbo di molti tecnici e in un certo senso ci dobbiamo ritenere finanche fortunati visti i disastri che il giro palla basso va facendo nella nostra massima serie e non solo: nell’ultimo week-end abbiamo visto i disastri che tra portieri e difensori hanno combinato a Lecce (secondo gol della Fiorentina), Frosinone (terza e decisiva rete del Milan), Bologna (momentaneo vantaggio del Sassuolo) e, in campo internazionale, a Strasburgo (primo gol del PSG) in Ligue1.
Venerdì abbiamo avuto la riprova che il Latina per brillare deve girare al meglio con tutte le sue pedine, non c’è giocatore che possa con la sua personalità, classe, potenza, fantasia risolvere le lacune altrui. E così il fatto che Riccardi pur essendo in campo, non sia stato della partita al pari di Ercolano, ha penalizzato l’intera squadra, incapace di accennare anche la minima soluzione alternativa. Ha funzionato meglio la catena Paganini-Del Sole, accoppiata a cui è però mancata la lucidità e quel pizzico di altruismo (in Del Sole) che avrebbe velocizzato il giro palla. Andatevi a rivedere come nel Giugliano hanno dialogato a sinistra Yabre e Balde, e capirete cosa intendo.
Pazienza, ci vuole pazienza. Tanta pazienza.