Il mercato del Latina: dubbi sulla difesa, bene il centrocampo, l'attacco incuriosisce

Dal 1992 è collaboratore de “Il Messaggero”, dal 2009 collabora con la “Gazzetta dello Sport”. Inizia scrivendo di baseball, poi cede ai tentacoli del calcio.
02.09.2024 17:30 di  Vincenzo Abbruzzino   vedi letture
Il mercato del Latina: dubbi sulla difesa, bene il centrocampo, l'attacco incuriosisce

Mi incuriosisce questo Latina. Curiosità suggerita principalmente dalle scelte che farà il tecnico Padalino al lavoro con un organico che apparentemente non nasce per rispondere allo schema di un modulo prefissato. Se negli anni scorsi il mercato aveva seguito una linea ben marcata che rispondeva alle esigenze dettate dal  3-5-2, oggi il gruppo messo insieme dal direttore sportivo Patti non si presta a una lettura scontata, appare molto più duttile.

In difesa all’ultima ora è arrivato un centrale, Tamir Berman, di grande fisicità, un giocatore che potrebbe fare pensare al ritorno alla difesa a 3 (o a 5) dopo i recenti sconfinamenti nella linea a 4. Restano comunque i dubbi sulla tenuta, considerato che le alternative in termini di uomini non abbondano.  

Il centrocampo è senza ombra di dubbio il reparto più completo e munito del Latina edizione 2024-2025, un punto di forza. Padalino ha di che scegliere, può optare per una mediana a 3 come a 2. Finora la lacunosa preparazione di Ndoj non lo ha costretto a difficili scelte, ma in futuro con l’organico a ranghi completi non sarà più così.

Il reparto che più incuriosisce è però quello offensivo privo di una prima punta e ricco di giocatori di movimento. Tale è Martignago, l’ultimo arrivato, che in passato ha pure giocato da unica punta ma che preferisce partire largo, se non proprio da esterno. Caratteristiche che lo accomunano a Bocic: si è visto pure a Taranto, il serbo preferisce allargarsi tant’è che è stato suo l’assist per il pareggio di Scravaglieri. Bocic è potente nella corsa ma non nella conclusione, sa dare profondità alla manovra ma è a suo agio se ha un compagno al centro dell’area. Rispetto alla scorsa stagione l’attacco del Latina manca forse di complementarietà, cioè di una coppia dove un giocatore sia il complemento dell’altro (vedi Mastroianni e Fella).

Ma probabilmente una prima punta è estranea all’idea di calcio di Padalino di cui anche a Taranto abbiamo avuto una convincente espressione, prima che l’espulsione di Petermann sconvolgesse i piani tattici del tecnico nerazzurro.  Non di soli palloni al centro dell’area è fatta la manovra del Latina, anzi.  Il movimento offensivo dei nerazzurri è concepito soprattutto per cercare la conclusione dal limite, spesso delegata ai centrocampisti e agli esterni.

È in mediana che il Latina costruisce la sua identità, i movimenti del centrocampo con Petermann, Di Livio e Ciko seguono linee non facilmente intercettabili dall’avversario, disorientato dal continuo mutare delle posizioni dei nerazzurri. È cambiato l’interprete, Scravaglieri per Riccardi, ma anche a in Puglia Padalino ha tenuto l’interno macino molto largo per poi addirittura avanzarlo in avvio di ripresa, con lo svantaggio da recuperare. Rispetto all’esordio con la Casertana, il contributo alla manovra offensiva degli esterni difensivi, è stato maggiormente continuo. Più efficace Di Renzo, meno Saccani che in futuro dovrà affinare i tempi dell’anticipo.  Un suo maldestro tentativo di anticipare l’avversario è costato l’espulsione di Ercolano contro la Casertana, mentre a Taranto il suo tackle andato a vuoto ha consentito la fuga di Mastromonaco, decisivo nel traversone che ha portato al momentaneo vantaggio di Zigoni.