A Brindisi tante note positive. Ora bisogna tornare a vincere al Francioni
Al dodicesimo tentativo il Latina è finalmente riuscito a completare una rimonta, a vincere una partita nonostante si sia trovato in svantaggio: fin qui soltanto in due occasioni (Monterosi e Casertana) era riuscito a pareggiare, per il resto era sempre uscito sconfitto dal campo. È successo domenica a Brindisi e la vittoria consente ai nerazzurri di tenersi a contatto con la zona play-off e nel contempo a mantenere lontane le posizioni play-out (un pizzico di prudente pessimismo ci sta!).
La vittoria porta la firma di Luca Fabrizi, autore di entrambi i gol con cui si è concretizzata la rimonta nerazzurra. L’ex Chieti è tornato in gol dopo 139 giorni, interrompendo un digiuno durato un intero girone, considerato che la sua ultima marcatura risaliva al confronto di andata con il Giugliano. Una assenza dal gol che conferma l’andamento della scorsa stagione quando l’attaccante rimase a secco per ben 16 giornate (dalla 6° alla 23°).
Il ritorno al gol di Fabrizi non è l’unica nota positiva della trasferta pugliese. Va sottolineato a questo proposito come il Latina abbia finalmente cercato con una certa continuità la conclusione a rete ad una settimana dal confronto con il Giugliano che aveva visto i nerazzurri non andare mai al tiro. A Brindisi nel primo tempo le conclusioni sono state tre (D’Orazio, Riccardi, D’Orazio), tutte discretamente pericolose, e questo nonostante una prima frazione di rara bruttezza complice la scarsa lucidità del Brindisi e la precarietà della manovra del Latina, che quasi mai ha trovato la verticalizzazione efficace.
Va riconosciuto a Fontana di averci messo molto di suo in questo successo. Come ho più volte sottolineato in questo spazio, apprezzo i tecnici che rischiano proponendo soluzioni nuove pur di risolvere le difficoltà che gli si pongono di fronte.
Già in difficoltà per le assenze a cui si è trovato a dovere fare fronte, Fontana si è affidato a un undici iniziale che proponeva come centrali di mediana Mazzocco e, a sorpresa, Riccardi. Mentre il primo è risultato ancora troppo macchinoso, l’ex romanista, a differenza di altre esperienze recenti nello stesso ruolo, ha cercato di vivacizzare la manovra con rapide verticalizzazioni “no look” che i compagni più avanzati non hanno colto, evidenziando ancora una certa approssimazione nell’apprendimento dei nuovi schemi. Una volta andato in svantaggio e viste le difficoltà della squadra, è risulta vincente la decisione di inserire Vona per De Santis (che si era perso Trotta in occasione del vantaggio di casa) e Perseu, abbassando Crecco per affidarsi alla difesa a quattro. Fontana ha affiancato Riccardi a Fabrizi e portato i trequartisti sulla linea dei centrali, accentrando Paganini. Vuoi anche per la buona prestazione di Perseu, il Latina ha trovato molto più facilmente l’area avversaria, D’Orazio ha potuto esprimere meglio la propria briosa velocità e dal suo piede sono partiti i palloni che hanno permesso a Fabrizi di realizzare la doppietta. Una volta andato in vantaggio, Fontana ha cambiato di nuovo, ridisegnando la squadra con un 3-4-3 che ha affidato il reparto offensivo ai neo entrati Fella e Capanni con Del Sole ad agire ora da terza punta ora da trequartista a tutto fronte.
Se in evidenza senza alcun dubbio ci sono Fabrizi, D’Orazio e Del Sole, una menzione particolare a mio avviso la merita Paganini: non gli resta che fare il portiere, dopodiché ha ricoperto ogni ruolo. Non avrà più lo spunto dei tempi migliori (l’età reclama il proprio pegno) ma è un jolly di grande disponibilità ed efficacia.
Adesso però bisogna tornare a vincere al Francioni.