Buona la prima per Bruno, ora la salvezza è davvero ad un passo

Dal 1992 è collaboratore de “Il Messaggero”, dal 2009 collabora con la “Gazzetta dello Sport”. Inizia scrivendo di baseball, poi cede ai tentacoli del calcio.
14.04.2025 12:58 di  Vincenzo Abbruzzino   vedi letture
Buona la prima per Bruno, ora la salvezza è davvero ad un passo

Bruno come Boscaglia, alla prima sulla panchina del Latina ha portato a casa un successo in trasferta determinante per il futuro nerazzurro: il tecnico siciliano espugnò il Cibali, sabato a cadere è stato invece il Donato Curcio di Picerno. Le similitudini finiscono però qui perché il “Colonnello” in terra di Lucania ha dato dimostrazione di concretezza e di conoscenza dei giocatori a disposizione nonostante abbia lavorato con loro meno di una settimana.

Bruno ha avuto in testa subito un concetto: il Latina deve fare punti e questi non si conquistano se la difesa è un colabrodo e rimane la peggiore del girone. Il secondo concetto glielo ha suggerito lo scarso tempo a disposizione: inutile lavorare sugli schemi offensivi, tanto vale concentrarsi sulla manovra di contenimento.

Applicati in campo questi due pilastri dell’agire di Bruno hanno portato a schierare la squadra con il 5-3-2, modulo di certo inedito per il Latina ma anche poco di moda nel calcio di oggi dove il verbo “difendere” è considerato alla stregua di una bestemmia.

Con una linea difensiva così folta, Bruno ha innanzitutto tutelato i centrali, in particolare i braccetti che non hanno più dovuto giocare a difesa aperta. Ne hanno tratto grande beneficio Berman, spostato da destra a sinistra, e Marenco, sicuro come non mai prima. Scalare gli esterni alti sulle posizioni così arretrate ha evitato che la loro scarsa inclinazione a difendere alle spalle portasse la difesa a una pericolosa esposizione all’ampiezza avversaria. Proprio da questo spazio, ho sottolineato come gli esterni del Latina fossero spesso in ritardo nella scalata, così da perdere la marcatura nei momenti topici della partita. Con Crecco e Improta, spostato da sinistra a destra, nei cinque della difesa tutto questo è stato superato e nello stesso tempo non ha impedito alla manovra nerazzurra di svilupparsi un minimo anche in ampiezza, soprattutto confidando sulla dinamicità e sui polmoni di Improta.

Così disposto, il Latina rischiava però di avere un atteggiamento troppo remissivo e allora Bruno ha presentato in mediana una linea a tre (Ndoj, Petermann, Ciko) in grado di aggredire ma anche di contenere, tecnicamente dotata. La posizione di Ciko insieme alla sua rapidità nei movimenti ha dato molto fastidio al Picerno, e altrettanto prezioso è risultato il lavoro di Ndoj, che spesso ha impegnato due avversari nella sua marcatura. Una mediana in grado di filtrare ma anche di ribaltare l’azione come si è visto in occasione di entrambe i gol nerazzurri.

Un sistema di gioco che ha funzionato vuoi anche perché l’immediato vantaggio di Ciko ha messo il confronto sui binari più favorevoli al Latina che non ha avuto bisogno di costruire gioco ma ha badato a gestire la manovra e a trovare le ripartenze, quanto più alte possibili.

Ma quello che ho più apprezzato sono stati gli interventi, leggi sostituzioni, di Bruno in corso di partita. Nonostante sia stata cambiata per metà, la squadra non ha perso l’equilibrio per il semplice fatto che i subentranti non hanno inciso sul filo logico del progetto tattico pur realizzando piccoli mutamenti. Con il Picerno in inferiorità numerica, Bruno ha provato ad avere maggiore peso offensivo inserendo Bocic e Zuppel assicurandosi però con il primo sia un supporto in mediana, sulla cui linea è stato scalato Riccardi, sia la capacità di profondità garantita dall’uscente Ekuban. Ancora prima con l’ingresso di Ercolano, la squadra ha comunque mantenuto in campo un esterno difensivo in grado di attaccare l’ampiezza e nello stesso tempo, alzando la posizione di Improta, ha portato in mediana un giocatore con capacità di palleggio e di offesa simili a quelle dell’uscente Ndoj. Hanno funzionato meno gli interventi nel finale di partita ma questo un po’ per la giornata svagata di Saccani e po’ perché effettivamente la mediana del Latina non si può permettere di rinunciare contemporaneamente a Petermann e Riccardi senza perdere non tanto nell’azione di filtro quanto nella gestione dei tempi e della impostazione della manovra.

Il Latina è ora ad un passo dalla salvezza, l’augurio è che questo passo venga compiuto già da sabato prossimo.