Il bomber con la valigia in mano: identikit di Ferdinando Sforzini

02.09.2014 08:52 di  Matteo Ferri   vedi letture
Il bomber con la valigia in mano: identikit di Ferdinando Sforzini
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© foto di Federico Gaetano

Una vita da girovago quella di Ferdinando Sforzini, trent'anni ancora da compiere e dieci casacche diverse già indossate in carriera. Quella del Latina sarà l'undicesima per il Tagliagole, soprannome che si è guadagnato per via di quell'esultanza presa in prestito dal wrestler Chris Benoit. Partito da Tivoli, dove è nato il 4 dicembre del 1984, alla volta di Roma, muove i primi passi in quella inesauribile fucina di talenti del calcio romano che è il Tor di Quinto. Un rapporto, quello con la società di Massimo Testa, consolidato nel corso degli anni, a partire dalla vittoria nel campionato Allievi Regionali nel 2001, con Paolo Testa in panchina e Sforzini come finalizzatore. Nando non fa mancare il suo affetto e la sua vicinanza al club che lo ha cresciuto neanche nel 2012, quando il suo ex allenatore scompare prematuramente, sconfitto da un male incurabile. Lui, nel frattempo, aveva già girato mezza Italia, trovando continuità a sprazzi (due ottime parentesi a Ravenna ed Avellino) e provando anche l'esperienza all'estero, in Romania, fortemente richiesto dal tecnico Mandorlini che, però, quella stagione riuscirà a malapena ad iniziarla perché esonerato già a settembre. La breve parentesi in Transilvania gli consente di esordire anche in Champions League, nella vittoria interna contro il Basilea, in un girone che comprendeva anche la Roma di Claudio Ranieri in quelo che sarebbe stato un derby personale per un laziale doc come lui. Rientrato in Italia vive le sue migliori stagioni a Grosseto dove, tra il 2011 ed il 2013 mette a segno 38 gol in 78 partite, un bottino che gli vale una nuova chance in Serie A, dopo l'esordio col Bari nel 2009. Lo prende, durante il mercato di riparazione, il Pescara, che ha appena ceduto Jonathas al Torino ed è alla ricerca di una nuova prima punta di peso. Nonostante gli stravolgimenti nella rosa e nella guida tecnica, i biancoazzurri retrocedono con largo anticipo e Sforzini è costretto a rimandare di nuovo l'appuntamento col primo gol nella massima serie. L'anno successivo rimane a Pescara ma le precarie condizioni fisiche lo tengono ai box per quasi tutto il girone d'andata. Interrompe il lungo digiuno dal gol alla ventinovesima giornata, realizzando la rete che consente alla formazione di Cosmi di espugnare il campo dello Spezia. Nove giornate più tardi fa il bis, regalando ancora una volta i tre punti ai suoi contro il Siena di Beretta, ultima gioia in un amore mai realmente sbocciato tra l'attaccante ed il club abruzzese. A Latina potrà dimostrare di non essere ancora pronto per percorrere il viale del tramonto.