ESCLUSIVA TL- Corsetti:"Questo Latina può stupire, in D si vedevano già le qualità di Barberini e Giorgini"
Claudio Corsetti può godersi il finale di stagione con il suo Sora già campione e promosso in D con un campionato fin qui perfetto dei bianconeri che hanno festeggiato la promozione con nove giornate di anticipo. In gol nell'ultimo precedente con la Turris, l'esperto attaccante si racconta ai microfoni di tuttolatina.com
Quante emozioni avete vissuto in questa stagione che vi ha visto battere ogni record?
“Siamo partiti da lontano consapevoli di avere tutti i mezzi per vincere e fare bene subito. Non è però mai facile inanellare una serie di vittorie consecutive in questo modo e questo traguardo è arrivato grazie alla fame di questo gruppo che contro ogni avversario voleva subito aggredire il match. L’atteggiamento assunto in questa stagione è la risposta a questo successo”.
Oltre a te sono stati protagonisti anche Pagliaroli e Costantini, giocatori che vantano esperienze importanti. L’esperienza di gente abituata a vincere quanto ha aiutato?
“Senza dubbio l’esperienza ci ha aiutato molto. Anche i ragazzi più giovani di noi hanno capito l’importanza di fare le cose con massima attenzione e voglia. I ragazzi più giovani sono stati come delle spugne, assorbendo tutto quello che potevamo insegnare noi elementi più esperti”.
In questo Latina vedi un potenziale Corsetti, cosa pensi del collettivo nerazzurro?
“Non conosco così tanto la squadra per poterti fare un nome. Li seguo sempre e ho visto che hanno costruito una squadra molto giovane e costruita magari per provare a stupire. Credo che al momento stiano facendo il campionato che dovrebbero fare. Auguro al Latina di raggiungere al più presto una salvezza tranquilla”.
Ora arriva la Turris, in D una tua doppietta contro i corallini portò un pareggio prezioso.
“Fu una delle prime partite con mister Maurizi. In quel match ricordo un primo tempo sottotono poi al rientro in campo una prova di carattere con il secondo gol arrivato quasi allo scadere che portò al pareggio”.
A Savoia hai avuto come compagno di squadra Vito Leonetti, bestia nera del Latina e protagonista con la Turris.
“Quando stava con noi si intravedevano delle qualità ma era ancora molto giovane e non era esploso. Dopo qualche anno l’ho rivisto in D dove tra Vastese e Matelica aveva incominciato a ingranare anche in termini realizzativi. Ora parliamo di un giocatore completo e formato che con i numeri che sta facendo in stagione dimostra il suo valore”.
A Latina l’esperienza la stanno portando Esposito in difesa e Ganz in attacco. L'attaccante in particolare era l’elemento che mancava a questa squadra.
“L’esperienza di Esposito è preziosa ed innegabile. Ciccio ha fatto la A e la B, stiamo parlando di un giocatore di un altro livello. La personalità nel calcio fa la differenza, un giocatore come Ganz fa sicuramente comodo anche se non ho mai avuto la possibilità di affrontarlo in campo”.
Cosa serve al Latina per riuscire a entrare in pianta stabile in zona playoff?
“Sicuramente serve allestire una squadra importante, non a caso se guardiamo le squadre che hanno vinto in questi anni o il Catanzaro di quest'anno sono squadre che hanno speso delle cifre decisamente diverse rispetto a quelle che spende il Latina o le squadra la sotto ed è innegabile. Questo Latina ha sposato la linea verde puntando su giovani di belle speranze. Uno su tutti è Daniel Sannipoli che sta facendo benissimo e con cui ho giocato l’anno scorso a Trastevere. Lui è un ragazzo che può fare tranquillamente la categoria ma che allo stesso tempo è al primo anno in C così come tanti altri”
Dagli anni della D ad oggi i vari Di Mino, Teraschi e Barberini quanto sono cresciuti?
“Teraschi e Barberini erano già pronti da diversi anni secondo me per fare il salto di categoria. Sia tecnicamente che mentalmente hanno dimostrato da tempo di poter stare tranquillamente in serie C. Per Di Mino il discorso è diverso perché quando si allenava con noi era ancora alle prime esperienze tra i grandi. A Chieti ho visto un giocatore più sbarazzino e convinto nelle giocate, quest’anno ha fatto un ulteriore step di crescita. Giocare con continuità ha influito anche sul suo rendimento”.
Giorgini ha raggiunto la B dopo tante presenze convincenti tra D e C.
“In D Giorgini era già pronto, sia tecnicamente nel gioco con i piedi, sia fisicamente. Dodici mesi dopo ho visto un ragazzo ancora più veloce e bravo nell’impostazione. Credo sia stata solo questione di tempo. Ora in B fatica a trovare spazio ma spero che nella prossima stagione possa trovare la giusta continuità in cadetteria”.
Nella stagione con Scudieri avete raggiunto la C nonostante il secondo posto. In quella squadra chi erano gli uomini cardine?
“Quell’anno il mister ha lavorato bene, con una squadra forte per la serie D in tutti i reparti. Nonostante il blasone della squadra il Monterosi fece molto meglio di noi e la promozione arrivò dalla “porta di servizio”. Tutto il gruppo ha lottato fino al 20 giugno per dare la possibilità a questa società di provare a fare la C".