Un Latina che non ha demeritato al cospetto della capolista
La Juve Stabia non mi ha impressionato, anzi. Leggendo i commenti e anche le dichiarazioni del dopo partita mi accorgo però di essere il solo a non essere stato colpito dallo spessore tecnico e tattico dell’attuale capolista del girone C di serie C. La Juve Stabia ha superato il Latina (1-0), ma se il confronto fosse finito sul nulla di fatto non si sarebbe gridato allo scandalo nonostante le dichiarazioni di verso opposto rilasciate da Tarantino, il vice allenatore delle vespe stabiesi «Avremmo potuto vincere 3-0». Non metto in discussione la valenza dei giocatori stabiesi e nemmeno la solidità del loro gioco, ciò non di meno a mio avviso il Latina ha retto bene il confronto, ha controllato l’avversario, non è andato mai veramente in affanno. Che i nerazzurri abbiano concesso un paio di occasioni è nell’ordine delle cose, d’altronde affrontavano la prima della classe sul suo terreno, dovendone oltretutto contenere la determinazione nel volere trovare l’immediato riscatto dalla sconfitta di Caserta.
Il predominio del centrocampo esercitato dai campani nel primo tempo altro non è che la conseguenza di una caratteristica ormai a mio avviso acclarata della mediana nerazzurra: il Latina gioca con il baricentro basso. Preferiscono giocare basso Cittadino come Biagi, Mastroianni ama arretrare, lo stesso fa Fella. Il Latina il centrocampo non lo governa, lo contrasta. La squadra sale nel momento in cui la tirano su gli interni, Di Livio e Riccardi, e quando uno tra i due non gioca secondo consuetudine oppure è controllato bene dall’avversario, allora il Latina perde terreno ed è costretto ad agire di rimessa, come è accaduto nella prima parte del confronto del Menti. Nessuna sorpresa, quindi.
Il Latina non pressa, controlla. In una breve fase del secondo tempo, Di Livio e compagni hanno provato a pressare alto e per poco non ci scappava il contropiede vincente della Juve Stabia. Un tentativo subito abortito.
Semmai quel che veramente è mancato al Latina è stata l’attenzione in occasione del gol. Stento a credere che Di Donato non abbia suggerito ai suoi come contrastare sui calci da fermo Bellich, la cui propensione a gettarsi nell’area avversaria per fare valere le sue capacità nel gioco aereo sono note. Qualcosa non ha funzionato, Crecco è stato sovrastato nella marcatura e probabilmente il contrasto andava studiato meglio, tant’è che anche nella ripresa, in un’azione analoga a quella del vantaggio, Bellich ha sfiorato il bis.
Nella seconda frazione con La Juve Stabia chiusa a fortino nella propria metacampo, i nerazzurri hanno pagato l’assenza di un giocatore in grado di saltare l’uomo, di guadagnare spazio. Ercolano ci ha provato più di quanto abbia fatto Paganini ma nell’uomo contro uomo la Juve Stabia è stata davvero forte, non concedendo nulla.
Concede molto, invece il Crotone, prossimo ospite del Francioni (sabato 4 novembre, ore 18:30), che di contro ha in Tuminello (6 reti) e Gomez(5) ha, rispettivamente, il terzo e il quinto migliore marcatore del girone.